Self publishing e Diritti d’Autore: come gestire i propri redditi da scrittura
Noi che amiamo scrivere siamo fatti così: dateci un foglio bianco, una penna e tempo per creare. Al resto pensateci voi. Compresi i pagamenti dei Diritti d’Autore.
Ma gli scrittori indipendenti sono un mix di varie professionalità, lo dico sempre. Per questo dobbiamo sapere anche come gestire i nostri redditi derivanti dalle attività di scrittura online e offline.
È una pratica rognosa e molto, ma molto distante (spesso) dai nostri interessi e dalle nostre attitudini mentali. Però va eseguita.
Vendere libri vuol dire anche guadagnare, e guadagnare vuol dire essere obbligati a farlo sapere al Fisco. Tuttavia, per quanto questo possa sembrare noioso, complicato e una perdita di tempo, gestire i propri redditi da scrittura è una cosa molto più semplice di quanto si creda. Almeno per quanto compete noi scrittori indipendenti. Lascia al commercialista il suo lavoro.
Le soluzioni sono sostanzialmente 2:
- Usare il modello Unico – persone fisiche.
- Usare il modello 730.
Se hai già un reddito da lavoro dipendente, devi far riferimento al modello 730, ma, forse, questo lo saprai già. Quello che, probabilmente, non saprai, invece, sono i vari tipi di prodotto Web che vengono tutelati dal Diritto d’Autore e per i quali, quindi, potrai dichiarare i tuoi introiti come Diritti.
Nessun problema.
Ce li elenca il Dottore Commercialista Luca Taglialatela in questo esplicativo post: http://www.commercialista.com/extra/normativa/quali-sono-gli-info-prodotti-multimediali-tutelati-dal-diritto-dautore-sul-web-2286/.
Ma non è tutto. Devi sapere che, in Italia, gli scrittori vengono tassati tramite ritenuta d’acconto del 20% sul 75% del guadagno (non il 100%) ma, secondo la Legge Melandri, se hai meno di 35 anni il 20% verrà calcolato sul 60% e non più sul 75%. A questa prima tassazione, però, dovrai poi aggiungere quella della dichiarazione. Solo nel caso riuscissi a vincere qualche premio letterario, i soldi percepiti dalla vincita non sarebbero oggetto di tassazione.
Ma la tua domanda, forse, sarà anche un’altra: come faccio a rimediare gli introiti per i libri venduti? Anche questo è molto semplice.
Tutti i servizi di self publishing hanno i loro metodi personali per permetterti di ottenere e dimostrare i tuoi introiti.
Su Youcanprint, ad esempio, nella tua pagina personale, alla voce “Report Vendite”, oltre ad avere tutta una serie di statistiche relative alle copie vendute, puoi trovare anche un pulsantino con scritto “Richiedi pagamento”.
Se avrai raggiunto la soglia minima di pagamento, ti basterà cliccare sul pulsante per avviare la semplice procedura. In caso contrario, Youcanprint ti farà comparire una scritta in cui comunica che ti mancano ancora xxx euro per raggiungere la soglia minima per richiedere il pagamento.
Una volta cliccato il pulsante, ti comparirà una finestrella con i tuoi dati e un testo in cui Youcanprint ti dice:
“Cliccando su Richiedi pagamento invierai la richiesta di pagamento al team di Youcanprint.it e riceverai una mail sul tuo indirizzo di posta con le istruzioni da seguire per poter ricevere il pagamento del credito maturato con la vendita del tuo libro.”
Segui le istruzioni via email e stop!
Niente di complicatissimo, come qualcuno vorrebbe far credere, giusto?
Tra la varie domande, ne ho posta una particolare che spesso è stata rivolta anche a me. E con questa vorrei chiudere il post:
Ci sono differenze tra la vendita di eBook e di libri cartacei?
Alla domanda, Luca Taglialatela ha risposto così:
“Di fatto, come tutti sapranno, la differenza sostanziale e, direi, unica è l’aliquota Iva applicabile. Gli eBook scontano l’aliquota piena oggi in vigore, mentre i libri cartacei – tramite un sistema in gergo detto monofase – scontano un’aliquota ben più ridotta: il 4%”.
Spero che quanto riportato, sia qui che nel post relativo alla tutela dal plagio, possa aver risolto già diversi tuoi dubbi.
Se hai già scritto un testo e lo stai tutelando, oppure ne vuoi scrivere uno, ricorda sempre di fare in modo che sia un lavoro professionale e ben fatto. Questo è fondamentale!
Prima di pubblicare un libro, presta attenzione a scriverlo bene e a renderlo professionale. E poi fai del buon marketing etico che ti faccia vendere, e realizza un piano di business su misura. Altrimenti resterà uno dei tanti libri scritti e dimenticati.
Se vuoi imparare tutto questo e fare le cose in modo serio, dài un’occhiata alla nostra scuola di scrittura e marketing online.
20 Commenti
mamma mia quanta roba c’è da sapere ehehehe diciamo che avendo un reddito come lavoratore basterebbe aggiungere il guadagnato dal web per chi ha 730 sia per chi ha mod unico (io ho sempre avuto modello unico avendo atto lavori che non superavano gli 8 mial euro annui). Piuttosto che al pagamento stesso, per il quale ogni sito self-publishing mi pare abbia la sua formula, servirebbe sapere se col pgamento rilasciano una ricevuta stampabile che puoi allegare o un resoconto dal quale copiare in dichiarazione la somma esatta guadagnata (penso di si, ovviamente: ma mi riservo di leggere se l’hai fatta una guida dettagliata su ogni sito selfpublishing suggerito e sulle modalità di pagamento che prevedono)…Ok, scusa la divagazione e grazie ancora 🙂
Youcanprint e Narcissus rilasciano regolari ricevute da firmare e rispedire loro.
Nessun problema. 😉
RT
se tutti i siti rilasciassero gia il CUD sarebbe meglio ehehehehe; a parte la battuta, nel caso uno scriva un libro e lo autopubblichi e in quell’anno fiscale non abbia lavorato ma solo guadagnato con le vendite, sempre al di sotto degli 8 mila euro annui, dovrebbe arrangiarsi da solo per farsi il CUD? (generalmente quando lavoro e guadagno meno di 8 mla euro annui il CUD me lo rilascia direttamente il datore di lavoro, almeno finora è stato così)
Avrei una domanda: che tipo di dati riportano di preciso, le ricevute rilasciate da siti di self publishing come quelli da te citati nell’articolo?
Ho sempre preferito separare la mia vita di autrice da quella privata, e per questo uso uno pseudonimo. Ciò varrà anche quando mi autopubblicherò.
Purtroppo però non sono economicamente indipendente, e per dichiarare i miei eventuali guadagni al fisco dovrei per forza passare attraverso la mia famiglia.
Dalle ricevute sarà possibile risalire al titolo dei romanzi distribuiti negli store online o al mio pseudonimo?
Le ricevute richiedono i tuoi dati personali, compreso un IBAN su cui fare il versamento degli introiti.
Ma si tratta di documenti privati che visionerete solo tu e i gestori del sito. Nulla di pubblico.
L’iban si compra.. costa…
L’IBAN si compra?? Forse ti confondi con l’ISBN.
Lavoro in un Caf . Un contribuente mi ha portato una stampa di royalties x la pubblicazione di un libro o ebook tramite Amazon. . Senza cud non sn autorizzata a farle il 730. Dovrei fare l unico . Dove può procurarsi la certificazione unica reale uno che pubblica via Amazon. . Altri rilasciano cud da diritti d autore.. mi spiace non poter aiutare la persona. Se mi potesse aiutare..grazie mille
Youcanprint e altri servizi italiani, confermo, rilasciano CUD da Diritti d’Autore.
Per Amazon la situazione è diversa, visto che non si trova in Italia.
Qui c’è tutta la documentazione ufficiale: https://kdp.amazon.com/it_IT/help/topic/G200641090
Gentile Roberto,
nel momento che ho la mia copia cartacea realizzata da yuocanprint, e decido di venderla personalmente negli incontri, come gestisco quell’entrata, cosa rilascio a chi mi compra la copia?
Grazie per l’attenzione.
Ciao Sergio, puoi rilasciare delle regolari ricevute.
Buongiorno, ultimamente ho trovato diversi pareri di commercialisti e fiscalisti per l’autopubblicazione su KDP di Amazon.
Secondo loro in base a come è scritto il contratto il rapporto è quello tra editore e distributore (Amazon) quindi anche solo per pubblicare un ebook che magari venderà 5 copie in un anno serve la partita IVA. Naturalmente c’i sono anche esperti che affermano il contrario.
Avete qualche indicazione in merito in base alla vostra esperienza?
Io non riesco a capire quale sarebbe la logica, dato che Amazon si occupa del marketing, della vendita e della distribuzione mentre lo scrittore si limita a caricare il testo sulla piattaforma e poi riceve quelle che anche Amazon definisce royalty.
Grazie.
Ciao Emanuele, l’obbligo di partita IVA è regolamentato dal nostro regime fiscale nazionale. Occorre far riferimento a quello.
Il mio consiglio è sempre quello di vedere un commercialista di persona ed esporre la propria situazione.
In Rete si trova di tutto, ma ogni caso è a sé e con il Fisco non conviene sbagliare.
Sono un dipendente pubblico. Ho iniziato attività di self publishing con amazon. Il prox anno potro inserire le royalties sul 730? E in che punto? E se le royalties supereranni i 20 mila dollari come farò con il fisco? Dovrò aprire partita iva?
Buonasera e grazie per le informazioni condivise!
Recentemente ho autopubblicato un libro su Amazon. Ho scelto questa piattaforma sotto consiglio e mi è sembrata fin da subito pratica, semplice e conveniente.
Ora però, spulciando il web, mi sono sorti molti dubbi.
Ad esempio ho letto che, a differenza di altre piattaforme self, con Amazon è necessaria la P.IVA perché il loro contratto è un po’ diverso.
Inoltre cosa si intende per modulo Ein e codice W-9? Sono obbligatori?
E poi vanno dichiarati sì o no, o solo oltre € 4800?
Inizio a pensare che per qualche euro (sarà difficile arrivare anche solo a 5) ci siano troppa burocrazia, spese e rischi da considerare…
In ultimo un dubbio che mi è sorto recentemente. Amazon ti permette di acquistare tutte le copie autore che vuoi al solo costo di stampa. Ma in questo modo non invoglia gli autori ad acquistarle e venderle autonomamente, senza quindi percepirne la sua percentuale?!
Non capisco.
Grazie per l’attenzione.
Ciao Elisa, in merito alla parte fiscale ti consiglio di chiedere a un commercialista. Ti saprà sicuramente indicare le opzioni più corrette e vantaggiose nel rispetto delle leggi in vigore attualmente.
Per la parte sull’acquisto di libri, tutti i servizi di self publishing permettono di farlo. Il loro guadagno è sulla singola copia acquistata. 😉
Leggete art. 12 della legge sul diritto d’autore.
Mi sembra di capire che il concetto di esercizio dell ‘utilizzo economico diritto di autore sia più ampio di quello relativo al mero rapporto tra editore ed autore, infatti si parla di utilizzazione economica del diritto d’autore in ogni forma e modo; mi sembra evidente che ciò non c’entri nulla con la costituzione di una impresa con tanto di partita iva e che non ci sia un unico modo di utilizzare economicamente il diritto di autore. Qualcuno ha mai sentito parlare di un selfpublisher di amazon o di qualche altra piattaforma che sia stato indagato dalla guardia di finanza o sanzionato dall’agenzia delle entrate? io mai. P. S. Per ulteriore sicurezza senti il tuo commercialista
Il mio commercialista non mi fa includere i proventi dalla vendita di un mio libro cartaceo pubblicato su il miolibro.it, dice che le fatture che mi inviano sono appunto fatture e dunque non prove di guadagni. Che fare?
Ciao Giulio, devi chiedere a Ilmiolibro.it delle certificazioni di guadagni (CUD o altro).
Ciao, scusa ho lo stesso problema sei riuscito a contattare il mio libro o gruppo gedi?
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